Il movimento è “il motore” del gesto grafico. I bambini quando imparano a scrivere muovono la penna sul foglio con sforzo per riprodurre un modello, ma una volta acquisita l’autonomia grafica si allontanano da esso ed imprimono il proprio personale movimento. Un procedere funzionale e disinvolto dovrebbe dare alla scrittura un aspetto ritmico e dinamico senza toglierne la leggibilità.

A volte i movimenti morbidi, rilasciati, fluttuanti sono indicatori di poca energia, variabilità umorale e problemi nell’affermarsi. Al contrario movimenti rigidi e contratti potrebbero denotare rigidità caratteriali, poca apertura, freno alla libera espressione di sentimenti ed impulsi. Tali schemi limitanti possono essere regolati al fine di renderli congeniali al nostro sentiero di vita.